E'  N A T A  !

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      A Bordighera esistono circa 160 specie diverse di palme. 

     Ci occuperemo in particolare dell’antico palmeto bordigotto quindi del  genere Phoenix ed in particolare della specie “dactylifera”,  perché  gli altri tipi di palma sono stati introdotti in tempi molto più recenti.

Phoenix - genere delle Arecaceae, tra cui la nota Palma da datteri, comprende molte specie di alberi e arbusti con altezze fino a 30 m, con stipite eretto non ramificato e ciuffo terminale di foglie molto lunghe.

Il genere Phoenix comprende le seguenti specie:

  • Phoenix atlantica
  • Phoenix acaulis
  • Phoenix andamanensis
  • Phoenix caespitosa
  • Phoenix canariensis
  • Phoenix dactylifera
  • Phoenix lourierii
  • Phoenix paludosa
  • Phoenix pusilla
  • Phoenix reclinata
  • Phoenix roebelinii
  • Phoenix rupicola
  • Phoenix sylvestris
  • Phoenix theophrasti

Phoenix dactylifera (autoctona della zona del beodo)

phoenix dactylifera

ETIMOLOGIA

        Il termine generico è un antico nome già citato da Teofrasto, con cui i Greci chiamavano le piante di questo genere; esso deriva da phoenix = fenicio perché sarebbero stati proprio i Fenici a diffondere queste piante. Il termine specifico è composto dai termini greci : dactylos = dito, nome attribuito al dattero per la sua forma  e fero = portare, produrre, cioè portatrice di datteri.

 

MORFOLOGIA

      Imponente palma con tronco più slanciato del congenere Phoenix canariensis, può essere alto fino a 30 mt. ma generalmente non supera i 15-20 mt., il tronco è vistosamente coperto dai resti delle guaine delle foglie cadute.

       Spesso molti tronchi si generano da un unico sistema radicale ma si possono avere anche esemplari isolati.

      Le foglie, riunite in un numero massimo di 20-30 a formare una rada corona apicale, sono pennate, lunghe fino a 6 m, le superiori ascendenti, le basali ricurve verso il basso, con circa 150 foglioline lineari lunghe 30 cm. e larghe 2, ed alla base segmenti coriacei, lineari, rigidi e pungenti, di colore verde-glauco. La chioma può raggiungere un diametro di 10 mt.

Phoenix canariensis, introdotta per scopi ornamentali dal 1800

Phoenix dactylifera - moltiplicazione radicale

RIPRODUZIONE

Oltre che per via radicale, la palma si riproduce tramite impollinazione.

     La palma è dioica, gli organi riproduttivi maschili (stami) e femminili (pistilli) sono presenti su due piante distinte, questo significa che i gameti maschili e femminili vengono prodotti su due piante diverse. Di solito la pianta maschile e quella femminile non presenta grosse differenze morfologiche, tranne al momento di produzione dei gameti, quando compaiono le strutture riproduttive. Per far sì che una pianta dioica femminile produca dei frutti e dei semi è quindi indispensabile la presenza di una pianta impollinatrice, cioè che possiede fiori maschili in grado di produrre polline. Le piante maschili e femminili hanno entrambe piccoli fiori di colore chiaro raggruppati in grosse infiorescenze, tra le foglie a forma di grappolo, lunghe circa un metro e 20 cm. L'impollinazione in natura avviene per mezzo del vento, come nel caso delle nostre palme. 

Infiorescenza maschile

 

Infiorescenza femminile

 

IL FRUTTO E IL SEME

 

     I datteri sono riuniti in spadici ascellari (da 12 a 18) fortemente ricurvi verso il basso, a causa del peso che può arrivare a 15/18 chili ogni grappolo, quindi ogni palma può produrre dai 250 ai 300 Kg. di datteri.

       Il dattero è una drupa di forma cilindrica lunga 3-7 cm e larga 2-3 cm, che, quando è matura, assume un colore marrone scuro. La sua parte edule è il pericarpo molto zuccherino e carnoso. La drupa contiene un unico seme legnoso, lungo circa 2-2,5 cm e spesso 6-8 mm. 

      Quasi tutti i datteri vengono fatti seccare al sole, in modo tale da aumentare la concentrazione degli zuccheri. In questo modo diventano più dolci e si conservano più a lungo. Questa caratteristica li rende disponibili tutto l'anno.

   Alcune varietà vengono invece commercializzate fresche.

     I datteri secchi si presentano più scuri e grinzi, di forma oblunga irregolare, quelli freschi sono lisci e perfettamente cilindrici.

APPORTO NUTRITIVO

    Il dattero ha una polpa carnosa e molto zuccherina (per il 66% di glucosio e fruttosio) e all'interno custodisce un piccolo seme legnoso I frutti sono fra i piu' ricchi di minerali: grandi fornitori di potassio, ferro, magnesio, fosforo e calcio oltre a rame, zinco e manganese. Contengono inoltre le vitamine del gruppo B, soprattutto B1, B2, e B6.


     Il valore energetico per 100 grammi di datteri e' di circa 275 kcal, in grado di fornire circa l'11% del fabbisogno calorico giornaliero di un adulto che svolge un'attivita' fisica media e' per questo che i datteri sono protagonisti di tutte le diete energetiche proprio per il loro effetto rinvigorente e tonificante, per qualsiasi eta' in caso d'affaticamento e debilitazione fisica, e molto utili agli adolescenti, alle donne in gravidanza e in allattamento, agli anziani non diabetici per contrastare la decalcificazione ossea.

     Al contrario, pero', forniscono pochissime proteine, e sono adatti quindi nelle diete ipoproteiche quando e' necessario ridurne l'assunzione come nei casi d'insufficienza renale.

inflorescenze fecondate
grappoli di datteri